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Un tour guidato per Borgofranco d'Ivrea (TO) in 7 episodi per conoscere meglio alcuni degli aspetti storici, culturali ed architettonici del comune piemontese, non disdegnando alcune curiosità.

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Palazzo Marini

Palazzo Marini
Il complesso edilizio di Palazzo Marini occupa un lotto quasi rettangolare all'interno dell'originario borgo medievale, in prossimità della porta verso Ivrea.
Si compone di una parte signorile, verso sud, e di una rustica di servizio, verso nord.

La parte residenziale, la più importante, è costituita da un piano terreno, un primo piano e un sottotetto. Mancano le cantine, come nella totalità degli edifici di Borgofranco, a causa del terreno acquitrinoso.

Lo scalone padronale, posto a lato dell'androne d'ingresso, mette in comunicazione il porticato con il loggiato soprastante; la scala elicoidale, contenuta nella torre cilindrica, assicura l'accesso a tutti i livelli del palazzo.

È probabile che Claudio Marini, quando nel 1623 fu investito del feudo di Borgofranco, abbia acquistato non già un lotto di terreno libero, ma piuttosto preesistenti edifici che fece sistemare ed ampliare. Infatti la torre si può far risalire ai primi anni di esistenza del nuovo Borgofranco di Ivrea, cioè all'ultimo quarto del Duecento.

Gli interventi fatti eseguire dalla famiglia Marini nella prima metà del '6oo consistono nella ristrutturazione dell'esistente, con la sistemazione di vasti ambienti decorati e con l'inserimento di due elementi fondamentali: lo scalone ed il portico con loggiato.

Palazzo Marini conserva un ciclo di decorazione murale databile al secondo quarto del '6oo. Solo nella seconda metà del secolo tali espressioni troveranno larga diffusione (guarda la galleria fotografica).
La decorazione si svolge sulle pareti dello scalone, nelle quattro sale del primo piano e nel loggiato, costituendo nel suo insieme un'antologia esauriente del gusto dell'epoca.

Sulla volta dello Scalone è dipinto, tra cielo e terra, il mito di Proserpina: in basso è il pianto di Demetra, in alto il carro di Plutone che stringe l'amata tra le braccia.
La grande Sala di rappresentanza, a cui si accede direttamente dallo scalone, è coperta da un soffitto a travature in legno decorate con nodi sabaudi. Sopra l'elegante camino in stucco è dipinto, a monocromo, l'incendio di Troia con la fuga di Enea.

Probabilmente alle stesse mani è riferibile la volta della sala successiva, Sala delle stagioni, dove, putti dal corpo di pesce bifido e attorcigliato, reggono la trabeazione di una bassa struttura architettonica che corre tutt'attorno all'imposta della volta. Da quattro aperture appaiono allegorie delle stagioni.
Notevole è l'interesse iconografico della terza sala, Sala dell'etica, dipinta con toni smorzati di ocra e di verde e con squillanti inserti di oltremarino e di rosso; su ogni lato scene bibliche con didascalie di commento.

La prospettiva ardita sulla volta dell'ultima sala, Sala dell'abbondanza, è sicuramente uno degli esempi più precoci del genere in tutto il Piemonte. Al centro, sulle nubi di un cielo d'oro, siede l'Abbondanza.
Una simile iconografia non può essere stata ideata che in un periodo di fortuna per la famiglia Marini e deve perciò risalire alla prima metà del secolo.

Il Loggiato, infine, si prolunga nella parete di fondo con la prospettiva di una galleria a sette campate.
Sembra di cogliere, nei nostri affreschi, l'inter­vento di almeno tre diversi gruppi di decora­tori: nella volta dello scalone, nelle prime due sale e in quelle, di più alta qualità e di mag­giore anticipo sui tempi, dell'«Etica» e del­l' « Abbondanza».

Notizie storiche

Il Marchese Claudio Marini fu investito del feu­do di Borgofranco dal duca Carlo Emanuele Idi Savoia, il 18 gennaio 1623. La famiglia Marini apparteneva al patriziato genovese e aveva illustri antenati. Claudio morì in Borgofranco nel 1629 e fu sepolto nella chiesa di S. Marta adiacente al palazzo Marini, che in quell'epoca fungeva da chiesa parrocchiale. Ne fa memoria all'interno della chiesa una lapide di marmo bianco con cornice marmorea nera sor­montata dallo stemma gentilizio. 

Difficoltà finanziarie allontanarono gradual­mente i Marini da Borgofranco. L'ultimo discen­dente, Cosimo, morì senza figli nel 1739. Già dal 1720, con editto del 7 gennaio, il feudo era stato riunito al Regio Demanio. Due anni dopo, il 9 febbraio, il feudo era di nuo­vo accordato, col titolo di contea, a Giovanni Francesco Palma. Successivamente il palazzo passò in proprietà ai Padri Dottrinari di Ivrea, da costoro al conte Pinchia ed infine alla famiglia Choc, originaria di Andrate. La famiglia Choc cedette la parte nord del palazzo. Nel luglio del 1960 morì il dott. Guido de Mar­chi, ultimo discendente della famiglia Choc, sen­za lasciare eredi legittimi fino al quarto grado. 

Di conseguenza il palazzo passò in proprietà allo Stato. Nel 1963 il Sindaco chiese all'Intendenza di Fi­nanza che fosse accolta la domanda di affitto da parte del Comune di Borgofranco, per potervi ospitare gli uffici comunali. La domanda venne accolta e palazzo Marini fu ceduto in affitto al Comune l'anno seguente. 

Nel 1966 il Sindaco inoltrò all'Intendenza di Finanza la richiesta di acquisto del palazzo; la trattativa si concluse felicemente nel 1981. A partire dal 2000, con un progetto cofinanziato dall'Unione Europea, si è pervenuti al recupero di Palazzo Marini come centro di documenta­zione, scambi culturali e informazione turistica. Attualmente al piano terreno è ubicata la sede dell'Ufficio Turistico Comunale, mentre altri locali al piano terreno e al primo piano sono sede di FORMONT in quanto Centro Operativo Dora Baltea.

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Posizione e contatti

Nome Descrizione
Indirizzo Via Marini, 6
EMail direzioneartistica@palazzomarini.net
Web http://www.palazzomarini.net (Apre il link in una nuova scheda)
Modalità di accesso
Può essere raggiunto in macchina o a piedi comodamente, il piano terreno è facilmente accessibile da chiunque cosi come il giardino. C'è una rampa di scale per raggiungere i piani superiori e non è presente l'ascensore.

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